Slow-fashion, la moda post pandemia si riscopre lenta e sostenibile

Slow-fashion, la moda post pandemia si riscopre lenta e sostenibile

Slow fashion come slow food. La moda guarda al mondo post-pandemia provando a ridisegnare le sue priorità. Non più abiti destinati a morire nel giro di una stagione ma capi che possano essere indossati più a lungo. Una strada che Saveone sta percorrendo già da tempo.

La pandemia da Covid-19 ha modificato (e sta ancora modificando) il nostro modo di pensare e di agire. Il mondo della moda non fa eccezione. Grandi brand e stilisti internazionali si stanno interrogando su quale sarà il futuro del settore fashion dopo il coronavirus. La parola d’ordine che sembra metterne d’accordo idee e sensibilità è slow fashion, cioè “moda lenta”, da contrapporre all’ideologia fast fashion, fatta di capi che invecchiano rapidamente, nel giro di una stagione. Le persone, infatti, vogliono abiti da poter indossare per più tempo. Slow fashion, quindi, come nuovo modo di immaginare il rapporto con lo stile. Non più acquisto compulsivo di capi destinati a essere messi una volta sola o a rimanere per mesi nell’armadio, ma scelta ponderata di vestiti che durino nel tempo. Un diktat che si traduce in maggiore qualità del prodotto e in nell’adozione di abitudini di consumo più sostenibili anche per la società e per l’ambiente.

Saveone punta su capi destinati a durare nel tempo 

Per Saveone, però, l’attenzione verso la “moda lenta” non è una novità, un rimedio dell’ultima ora per rispondere a nuove esigenze fatte emergere dal Coronavirus. Da sempre, infatti, le nostre collezioni affiancano novità e capi evergreen, destinati a rimanere indossabili molto a lungo. È il caso, ad esempio, dei pantaloni Italian, presenti nello store da tempo, anche se rivisitati con la versione 2.0. Discorso analogo per le T-shirt oversize, amate dagli appassionati dello stile street, che mantengono sempre lo stesso taglio pur variando nelle fantasie proposte. Probabilmente, però, il capo più slow firmato Saveone sono le scarpe made in Italy, un gioiello di artigianato italiano dalla qualità inattaccabile e dal gusto intramontabile. Ogni anno si aggiungono nuovi modelli, ma quelli precedenti rimangono sempre disponibili.

La moda slow nel futuro dei grandi brand 

L’avvento del Covid-19, quindi, sembra aver solo accelerato una tendenza già in atto nel mondo della moda internazionale. Lo testimonia anche il cosiddetto Fashion Pact, presentato durante il vertice G7 di Biarritz nell’agosto 2019, quindi prima dell’inizio della pandemia. Si tratta di un documento sottoscritto da oltre 200 operatori del settore fashion, tra grandi marchi e fornitori, che annuncia le linee guida per il nuovo corso della moda globale. Gli impegni enunciati insistono soprattutto sui temi dell’ecologia e della sostenibilità. Il luccicante mondo del fashion, quindi, sembra deciso a ripensarsi in modo radicale, per venire incontro alle sfide del futuro e fare la sua parte nella costruzione di un mondo nuovo.